LO-FI

Il concetto di bassa definizione si è sviluppato soprattutto in ambito musicale dimostrando quanto sia possibile coniugare la precisione con il senso dell’imprevisto, la scrittura e il progetto con l’esecuzione non preordinata. Questo concetto non è estraneo a molta danza che, pur non coniando il termine lo-fi, ne ha riconosciuto il potenziale creativo. La coreografia a bassa definizione è un territorio dove possono confluire progetti estremamente definiti e nello stesso tempo dare ampio spazio all’imprevisto, al qui e ora del momento in cui avviene l’azione, ponendo speciale attenzione al non determinato, all’irrisolto. Ogni movimento sulla scena passa attraverso la memoria di un movimento già fatto, fuori da una partitura stabilita a priori che viene modificata in tempo reale. Trattenere questa memoria senza fossilizzarla diventa allora uno degli aspetti portanti di LO-FI.  

Credo che mai come in questo momento il CORPO sia lo strumento di dissenso per eccellenza, non solo il corpo lavorato del danzatore e del performer, ma il corpo di tutti.
In LO-FI mi confronterò con corpi diversi, corpi non preparati al fare teatro. Corpi diversi in una relazione di lavoro intesa come “impiego di energia volto a uno scopo determinato”. Affiderò il mio corpo alle mani di altri corpi, invitandoli all’attenzione, in una relazione di fiducia e ascolto. Un contatto che passa attraverso il mio corpo/marionetta/pensante sostenuto da un esterno che si palesa. Un corpo LAVORATO messo in moto da corpi VERI, corpi non sporcati dalla tecnica, non viziati dal fare teatro, nel tentativo di riportare la scrittura coreografica a una fase primordiale di ignoranza del MOVIMENTO. Dai loro gesti, dalle loro azioni agite sul mio corpo imparerò un nuovo VOCABOLARIO che porterà alla costruzione di una partitura coreografica. Questa partitura verrà di volta in volta arricchita e modificata da gesti e azioni scaturiti dal tempo delle prove e delle repliche stesse. Quanto accade in LO-FI è già accaduto, continua ad accadere e accadrà, ma LO-FI lo svela dimostrando così un possibile futuro intriso di presente e di passato. Porrò l’attenzione sul processo di creazione, indagando i meccanismi di “produzione”, di composizione coreografica e di scrittura scenica.

LO-FI vedrà in scena, oltre a me, quattro presenze, quattro corpi veri, disomogenei per età e sesso. Ognuno di essi si occuperà di muovere una parte del mio corpo – il braccio destro, il braccio sinistro, la gamba destra, la gamba sinistra - mentre il tronco e la testa saranno in mio potere. La funzione dei quattro corpi sarà quella di creare una serie di figure coreografiche non stabilite a priori e di condurre il mio corpo in un determinato punto dello spazio dove poi prenderà vita un mio solo elaborato proprio a partire dalle figure nate da loro durante le fasi di creazione. Non si tratterà di un’improvvisazione ma di una partitura precisa che verrà manipolata all’istante e determinata dai movimenti creati da e con le quattro presenze, mantenendo quindi vivo il senso del lo-fi istantaneo. Le quattro presenze saranno poi testimoni della mia azione, ma ne saranno anche parte attiva, in una relazione di scambio che si protrarrà a tratti per tutta la durata della visione. 

La realizzazione di ogni mio spettacolo vede la presenza di un grande e fondamentale sostegno da parte di persone che credono nel mio lavoro. Un sostegno morale, un apporto intellettuale che conduce e sviluppa il mio fare, il mio stare sulla scena. LO-FI è un omaggio alla loro presenza, al loro sostegno fondamentale, senza il quale ogni mio spettacolo rimarrebbe un’idea. 

FASI DI REALIZZAZIONE
   Creazione della partitura coreografica
Per la creazione del mio solo sono necessarie brevi e numerose residenze della durata di due/tre giorni per volta, con quattro volontari, sempre diversi, persone che vogliano contribuire alla scrittura coreografica dell’opera. Le figure create sul mio corpo manipolato da loro diventeranno materia di partenza per la partitura coreografica.
A tal fine si cercano spazi disponibili a condividere il progetto accompagnandolo nelle varie fasi di creazione. 

   Repliche di LO-FI
Ogni replica prevede 3/4 giorni di laboratorio con 4 persone. Durante tale periodo si concentrerà l’attenzione sulla sensibilità e l’ascolto per poter manipolare il mio corpo, e si lavorerà sul senso e il modo di stare sulla scena durante tutta la durata dello spettacolo. Ogni replica sarà diversa dall’altra perché le persone cambieranno e comunque non avranno una partitura di movimento stabilita; sarà la loro sensibilità a creare nuove figure coreografiche.
Per la sua realizzazione LO-FI necessita di una cura non usuale da parte delle strutture che lo accoglieranno sia nella fase di creazione sia per le repliche.